Leggo
il tema del mese...rifletto! Io che ho da poco finito di farmi una doccia con
il pubblico: mia figlia.
Con febbre alta da 3 giorni non mi da tregua nel suo
bisogno di conforto e protezione. E non posso che fermarmi e riflette. Dove è
andato il mio tempo? Ho abbandonato il lavoro quattro anni fa nel disperato
tentativo di avere un figlio, che non arrivava per diversi motivi, tra cui un
lavoro che mi portava ad essere spesso fuori casa. Il tempo da allora ha
cambiato il suo corso, prima inarrestabile tra esami specifici, cure e
appuntamenti di controllo, poi la gravidanza tanto attesa l'ha magicamente e
pesantemente arrestato. ...
9 mesi trascorsi in casa super protetta da tutti per
questa gravidanza "preziosa" che era per noi forse l'unica
possibilità. Tanto tempo per riflettere, per aver paura, per esorcizzare demoni
e pochissimo tempo speso per sognare e progettare per questo bimbo, la mia
bimba, è cresciuta con tanta paura. Paura che non andasse a termine la
gravidanza, paura che potesse non essere sana, paura della paura. E se altre
mamme fantasticavano sul colore dei capelli o il nome, io speravo solo arrivasse
in fretta la data del parto. Nove mesi eterni che hanno dato luce ad una bimba
meravigliosa. Poi il tempo è diventato frenetica disorganizzazione. I tempi
lenti della maternità scanditi solo da poppate, pisolini, cambi di pannolini e
notti insonni, 15 mesi di notti insonni. Le necessità di una bimbo sembrano essere davvero poche cose in
una giornata, ma io non volevo rinunciare al mio tempo e ho passato un lungo,
lunghissimo periodo, cercando di riportare la mia vita indietro nel tempo,
inserendo nelle mie quotidianità precedenti anche mia figlia. Impossibile, inutile dirlo,
una battaglia contro i mulini a vento. La vita di una mamma non potrà mai più
essere la vita di prima ma a questo non mi ero preparata, ho fatto fatica ad
accettarlo. Poi, quasi per magia, dai suoi 18 mesi la vita e il mio tempo hanno
iniziato a prendere ritmi più regolari scanditi dalle abitudini di mia figlia
ma anche dalle mie nuove abitudini di mamma-casalinga-donna-professionista/senza
lavoro che sta cercando di reinventarsi. Ma la tabella delle attività, perchè
il tempo è sempre poco comunque, deve essere programmata nei minimi dettagli e
seguita con costanza e senza distrazioni. Ho una bacheca sul tavolo da lavoro
con i "To Do" delle mie giornate. Il tempo per me stessa è purtroppo sempre
rubato e riesco comunque a sentirmi in colpa per lo tolgo ad altro. E se il tempo per scrivere sembra
sempre pochissimo, quello in cui "devo" intrattenere Bianca, giocando
con lei e annoiandomi a morte, è infinito. E facendo finta di sorseggiare il thè
con le bambole, penso a quante altre cose avrei potuto fare nel frattempo. Ma
anche questo fa parte dell'essere mamma e anche il gioco viene sempre inserito,
mio malgrado, nelle mie time-table. Da questa montagna russa che è la maternità,
guardo Bianca, le sue foto di mesi fa e ora che ha quasi due anni mi chiedo
come sia stato possibile essere già qui, così in fretta, con una malinconia che
spinge a voler rifare tutto. Il tempo di chi è genitore non scorre nello stesso
modo che per glia altri. Ha un ritmo suo e spesso faticoso da rispettare, a volte
corre troppo, a volte sembra immobile, ma è certo che le 24 ore non bastano mai.
E forse i momenti più belli sono quelli in cui mi arrendo alla sua mancanza, alla mancanza di tempo e
mi prendo lo spazio per osservare mia figlie e stupirmi di quale miracolo sia la
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