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Tra mamma moderna e postmoderna forse ci siamo noi:
ANTE-POST-MODERNE
"La mamma acrobata è una donna che aspira a una
vita nella quale ci sia posto per tanti ingredienti diversi: il lavoro, la
maternità, l'amicizia, l'amore, i valori personali, i sogni per il
futuro." - Elena Rosci -
Ho letto Mamme Acrobate questa estate in una fase di
revisionismo personale in cui avrei voluto, in 10 giorni di vacanza,
ridefinire, almeno mentalmente, il mio percorso e prendere decisioni...
Insomma
la solita attività da spiaggia che tutti più o meno fanno.
E questo libro mi ha colpito tanto da averlo regalato
anche a mia madre per cercare di trasmetterle quello che a voce troppo spesso è
difficile da dire e che soprattutto rompe equilibri precari.
Un libro che è un'analisi ben strutturata
dell'evoluzione culturale che è avvenuta dalle nostre nonne e anche prima, ad
oggi; a noi mamme che dovremmo essere quelle definite "le post moderne".
Ma nel leggere questo libro mi sono chiesta se quelle della mia generazione non
facciano categoria a sé. Certo io parlo me per me, per ciò che sento e per come
sto vivendo la maternità ma non riesco ad identificarmi in quella che dovrebbe
essere la mia categoria. Sono ancora fortemente radicata all'immagine di mia
madre - la madre moderna - con cui non voglio identificarmi ma di cui molto
spesso ritrovo, nei miei attuali comportamenti, i tratti del suo modello.
Sono spesso combattuta tra l'arrendermi al mio DNA o
forzare la necessaria evoluzione della specie, lavorando anche io alla ricerca
di un nuovo modo di essere madre e donna.
Sono altresì: "molto duttile e aperta al
cambiamento con tutte le opportunità e le inquietudini che questa opzione porta
con sé " ma non così coraggiosa da perseguire io stessa un nuovo modello.
Non così aperta da accettare pienamente la caduta dei valori tradizionali ma aperta
a mettere sempre in discussione il mio ruolo di madre/donna/educatrice. Cosa
che le nostre mamme (le 70enni di oggi) non hanno mai fatto e non fanno, avendo
idealizzato il loro operato.
Troppo spesso sento il senso di colpa di non essere nè
l'una nè l'altra cosa. E ancor di più sovente, mi sembra di non aver mosso
passo dai primi decenni del 20° secolo.
Per citare un altra frase: "faccio fatica ad
accettare l'ambivalenza dei sentimenti" accettarli come facenti parte di
un'evoluzione naturale, spesso li combatto cercando ancora di attraccare ad una
o all'altra riva.
Non è facile non decidere ma lasciarsi trasportare,
almeno per una persona che ha così bisogno di tenere tutto sotto controllo...
Ma è impossibile non ritrovarsi in ciò che si legge, anche se non in tutto come
è successo a me.
Un libro davvero utile che aiuta anche ognuna di noi a
far pace con le proprie mamme.
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