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martedì 16 aprile 2013

Blogstoming: Scelte genitoriali e Stili di Accudimento



Immagine dal Web

Essendo mamma di un'unica bambina e con poca esperienza ho vissuto tutta la gravidanza leggendo libri e ascoltando consigli, cercando di farmi un'idea di come mi sarei comportata, di cosa avrei fatto e di cosa non avrei fatto. Avevo persino riempito di post-it, differenti per colore e argomento, (sono un tipino preciso) il libro di Tracy Hogg - Il linguaggio segreto dei neonati - E mi dicevo che in fondo sarebbe stato facile...
Per ogni comportamento, vizio/abitudine o capriccio io avevo il post giusto che mi rimandava alla pagina da leggere e alla modalità da applicare. Ma purtroppo ho impiegato poco per capire che il manuale del genitore perfetto non potrà mai essere scritto. E purtroppo i consigli di Tracy funzionano solo per lei e i suoi "magici" bambini. Oltre a ciò e per motivi del tutto personali, avevo deciso di non allattare, e ancor prima che Bianca nascesse, avevo cercato il pediatra "giusto" che mi sostenesse in questa scelta invece di condannarla. Tutti parlano forse troppo e i genitori, neofiti o no, sono aggrediti su più fronti e spesso perdono tempo invece di ascoltare se stessi, il proprio bambino e le esigenze della propria famiglia. Alcune idee ho avuto il coraggio di portarle avanti e non me ne sono mai pentita. Bianca non ha mai dormito in camera con noi, ma dal suo arrivo a casa ha sempre dormito in un lettino da sola. Ho pagato il prezzo di svegliarmi anche 10 volte a notte per i primi 15 mesi, andando assonnata e sfiancata dalla stanchezza ogni volta che ne aveva bisogno. Ma non ha mai avuto problemi e non ne ha nemmeno ora che è più grande. Non mi sono mai pentita nemmeno di non averla allattata, è cresciuta sana e senza problemi.  Non mi sento in colpa per essere molto rigida su alcuni punti: si mangia solo quello che c'è, altrimenti si salta (ovviamente se sta bene). Ognuno in casa ha dei compiti per cui anche a 22 mesi i giocattoli li mette via da sola e altro ancora. Non ho invece regole per altri aspetti: la tengo in braccio se ne ha voglia e se posso, non le nego mai attenzioni e presenza, non esistono imposizioni e divieti senza spiegazioni. Accetto i capricci se ne riconosco la causa e i bisogni che nascondono e così via... Su molti altri aspetti però ho dovuto adattarmi/arrendermi e solo con il passare del tempo mi sono accorta che non era una resa ma la consapevolezza che c'è un tempo per tutto. Che quei vizi che mi forzavo di togliere non erano vizi e  i tempi erano sbagliati. Semplicemente lei non era pronta. Ci vuole un pò di esperienza per capire e tanta simbiosi che arriva con il passare del tempo. Questo è il consiglio che mi sento di dare: quando ci sono nuove regole o modalità da introdurre, divieti o compiti, bisogna prima sondare il terreno e abbandonare per un pò se il nostro piccolino non è pronto. Sarà facilissimo raggiungere lo scopo in un altro momento. Per me, sino ad ora, è stato così. Si dice e si scrive troppo, ci si appoggia troppo alla scienza e forse si ascolta troppo poco il proprio istinto. Credo che tutto ciò che arriva dalla scienza, dalla letteratura, dalla psicologia sia giusto ma non è giusto imporsi un metodo piuttosto che un altro. Bisogna saper filtrare, far proprie le informazione per trovare una strada che sicuramente è diversa per ogni mamma. 
Questo post partecipa al blogstorming

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