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lunedì 25 febbraio 2013

Mamme Acrobate



BcomeMamma

Tra mamma moderna e postmoderna forse ci siamo noi:

ANTE-POST-MODERNE

"La mamma acrobata è una donna che aspira a una vita nella quale ci sia posto per tanti ingredienti diversi: il lavoro, la maternità, l'amicizia, l'amore, i valori personali, i sogni per il futuro." - Elena Rosci -

Ho letto Mamme Acrobate questa estate in una fase di revisionismo personale in cui avrei voluto, in 10 giorni di vacanza, ridefinire, almeno mentalmente, il mio percorso e prendere decisioni...


Insomma la solita attività da spiaggia che tutti più o meno fanno.

E questo libro mi ha colpito tanto da averlo regalato anche a mia madre per cercare di trasmetterle quello che a voce troppo spesso è difficile da dire e che soprattutto rompe equilibri precari.

Un libro che è un'analisi ben strutturata dell'evoluzione culturale che è avvenuta dalle nostre nonne e anche prima, ad oggi; a noi mamme che dovremmo essere quelle definite "le post moderne". Ma nel leggere questo libro mi sono chiesta se quelle della mia generazione non facciano categoria a sé. Certo io parlo me per me, per ciò che sento e per come sto vivendo la maternità ma non riesco ad identificarmi in quella che dovrebbe essere la mia categoria. Sono ancora fortemente radicata all'immagine di mia madre - la madre moderna - con cui non voglio identificarmi ma di cui molto spesso ritrovo, nei miei attuali comportamenti, i tratti del suo modello.

Sono spesso combattuta tra l'arrendermi al mio DNA o forzare la necessaria evoluzione della specie, lavorando anche io alla ricerca di un nuovo modo di essere madre e donna.

Sono altresì: "molto duttile e aperta al cambiamento con tutte le opportunità e le inquietudini che questa opzione porta con sé " ma non così coraggiosa da perseguire io stessa un nuovo modello. Non così aperta da accettare pienamente la caduta dei valori tradizionali ma aperta a mettere sempre in discussione il mio ruolo di madre/donna/educatrice. Cosa che le nostre mamme (le 70enni di oggi) non hanno mai fatto e non fanno, avendo idealizzato il loro operato.

Troppo spesso sento il senso di colpa di non essere nè l'una nè l'altra cosa. E ancor di più sovente, mi sembra di non aver mosso passo dai primi decenni del 20° secolo.

Per citare un altra frase: "faccio fatica ad accettare l'ambivalenza dei sentimenti" accettarli come facenti parte di un'evoluzione naturale, spesso li combatto cercando ancora di attraccare ad una o all'altra riva.

Non è facile non decidere ma lasciarsi trasportare, almeno per una persona che ha così bisogno di tenere tutto sotto controllo... Ma è impossibile non ritrovarsi in ciò che si legge, anche se non in tutto come è successo a me.

Un libro davvero utile che aiuta anche ognuna di noi a far pace con le proprie mamme.

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