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mercoledì 27 febbraio 2013

Arrivano i Mammi

Ho osservato il fenomeno  per un po' di tempo... poi se ne è accorto anche MrPapà che è a casa da Dicembre. Gli orari sono diversi dal solito... non più il sabato della ressa ma la mattina sul presto, con poca gente... Ci sono tanti papà intorno a noi che spingono passeggini, fanno la spesa, escono il pomeriggio per riprendere i bambini al nido o alla materna. Un fenomeno in crescita e dal mio punto di vista, dovuto soprattutto alla crescente disoccupazione...
più che ad una scelta consapevole come spesso viene presentato questo dato. Alcuni, solo alcuni, e credo molto pochi, lo fanno per scelta , per lasciare alle mogli la  possibilità di fare carriera, magari proprio grazie ad un lavoro migliore. In Italia il fenomeno non è così esteso come all'estero ma sta dilagando anche da noi qualsiasi possano essere le ragioni. Io sto vivendo questa realtà da qualche mese e ne sto osservando tutti i pro e i contro. Poi leggo un articolo su "A" che conferma il mio pensiero. Una lettera alla redazione di una Papà-Mamma che rimasto a casa si dedica alla famiglia e la moglie è l'unica che lavora. Ma può funzionare? La lettera parte con il sano ottimismo di un papà che per necessità si rende utile ed è contento della scelta e dell'esperienza che sta vivendo con il figlio proprio grazie ad un licenziamento, ma conclude spiegando il senso di  frustrazione che è poi anche quella di molte mamme a tempo pieno e cioè non sentirsi pienamente realizzati, non completi, minando così la propria autostima. Intervengono, in una scelta o decisione di questo tipo, molti fattori e spesso anche di tipo culturale. Non credo sia così facile per un uomo, specialmente se italiano , scegliere  di rimanere a casa per agevolare la carriera della propria compagna. Ma sicuramente diventa una scelta/non-scelta per necessità laddove ci si trovi ad essere senza lavoro e con un solo stipendio in famiglia. Quello che vivo io è il senso di disagio nel non collaborare, in termini economici, per il benessere della mia famiglia e quello che sempre più spesso sento dire a mio marito è che si sente sconfitto per non poterci più garantire quella sicurezza economica che ci permetteva di dormire meglio la notte. Noi stiamo aspettando l'evolversi degli eventi e confidiamo di poter tornare ad una normalità per come ce la immaginiamo, ma se così non fosse,  non potendo comunque io sola garantire la sopravvivenza della mia famiglia,  non ci rimarrà che la fuga all'estero dove fare il "mammo" è più normale o dove la possibilità di lavorare entrambi non è un miraggio come qui in Italia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

triste ma vero...da qui se ne vanno tutti
se si ha la possibilità è meglio farlo
Sonia

Barbara Fogli ha detto...

Noi davvero non vorremmo, molte cose ci legano a Milano e teniamo duro
Ma Ad un certo punto non spetterà più a noi la scelta
Triste..Sono ottimista e fiduciosa. Prima o poi le cose cambieranno
Spero!!!!

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