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mercoledì 15 maggio 2013

DNA non mente



Immagine dal Web
Sono un'introversa nata e cresciuta in una famiglia di introversi. E mia figlia non poteva che essere un'introversa.
Ma sfatiamo il mito degli  introversi come musoni, asociali, timidi e schivi. Non è così, anzi.  Sono, siamo, spesso persone solari, molto attenti  agli altri, ottimi ascoltatori, di intelligenza (lo dicono le statistiche) superiore. Certo  meno adatti a sport di squadra o a certe professioni .

Ho appena finito di leggere un libro - Quiet  Il potere degli introversi in un mondo che non smette mai di parlare - di Susan Cain  che mi è stato consigliato per caso e che è riuscito nell'ordine a:...
farmi comprendere di più me stessa, accettarmi e soprattutto rivalutarmi.  Sono riuscita anche a giustificarmi del fatto che odio facebook, non lo so usare, non mi interessa, soprattuto non mi va di imparare. La condivisione per me, come per tutti gli introversi è riservata a pochi eletti e non al mondo intero. Voi direte: "e il blog allora?" Con blog è diverso e come viene spiegato proprio in questo libro, è uno strumento molto utile per gli introversi, che hanno molto da dire, hanno una sensibilità e una ricchezza d'animo profonda e che proprio grazie alla scrittura e al filtro che un blog crea rispetto ad un contatto diretto, possono esternare.

Mi piacerebbe parlare in modo più approfondito e lo farò di questo libro ma è stato utile per introdurre il tema dei bambini ipersensibili come Bianca e come io lo sono stata.

Prima di leggere il libro di cui sopra, ho sempre cercato di forzarla ad atteggiamenti non consoni alla sua natura, ricordando fin troppo bene le mie difficoltà di bimba "particolare", poi ho capito che non è la strada giusta.  Non è obbligandola alla socializzazione, all'estroversione che ne farò una bimba più sicura e protetta, anzi.  Voglio e  devo riuscire ad insegnarle quello che io ho imparato a fare negli anni, tanti anni, in cui mi sono sentita sempre sbagliata, fuori posto, come se tutti i problemi del mondo fossero i miei.  L'ipersensibilità può sicuramente essere uno svantaggio ma anche un vantaggio perchè è una garanzia di empatia con il mondo e con gli altri. L'ipersensibilità, se correttamente ascoltata ci permette di relazionarci con persone simili a noi con cui dividere le nostre emozioni e sensibilità. Se bene indirizzata ci può portare su strade adatte a noi. Nel lavoro, negli hobby, in qualsiasi ambito della nostra esistenza.

Io, nel tentativo di forzare ciò che sono realmente, sono finita a fare relazioni pubbliche ed eventi quando uno dei sogni di bambina era fare l'archeologa.

Ho capito, che non devo etichettare Bianca come timida o insicura, non devo minimizzare la sua emotività, ne criticare la sua voglia di imparare qualcosa prima di mostrarsi al mondo. Lei ama stare con i bimbi più grandi perchè la rassicurano, lei ama stare in ambienti con poche persone perchè gestisce meglio la situazione rispetto al caos, ha bisogno di ricaricarsi con momenti di ozio e solitudine e tutti gli introversi credo si ritroveranno in questa descrizione. Ho smesso di forzarla, ed assecondo i suoi timori, cerco di non criticarla anche se a volte fa male capire che anche lei vivrà le mie difficioltà. Non nego che forse, e ribadisco forse, avrei voluto una bimba estroversa che nella vita incontrerà sicuramente meno difficoltà sotto molteplici aspetti. Ma sono fiera della mia e della sua sensibilità. Sono fiera di essere riuscita a vincere alcune paure e ad imparare i miei tempi interiori che devono essere rispettati anche con momenti di solitudine. Mi piace pensare di eclissarmi sporadicamente per ricaricarmi.

Certo è che proverò a distoglierla da eventuali decisioni riguardanti la sua carriera, ma vedremo c'è ancora tempo e tanto lavoro da fare per aiutarla a diventare un'introversa orgogliosa.
  

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