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domenica 23 dicembre 2012

Un Pensiero alle "Aspiranti Mamme"

In questo blog parliamo di storie di ordinarie famiglie e questa è solo una delle tante che mi riguardano, che oggi decido di condividere, come regalo di Natale, per tutte le donne che stanno provando a realizzare il sogno di diventare mamma.
Questa è solo una parte della mia storia, la storia di una mamma davvero imperfetta.
E questo l’ho sempre detto!
Non aspettatevi quindi storie strappalacrime e dichiarazioni struggenti da “nata per fare la mamma”.

Sono talmente imperfetta e negata come mamma, da non poter dire nemmeno con esattezza il giorno del suo primo calcetto, del primo sorriso o del primo dentino.
Ma torniamo indietro di un passo.
-M.– mio marito, questa bimba la desiderava disperatamente, ma per quanto mi riguarda non so bene cosa dirvi. Io da eterna insicura e fragile, non posso dire con certezza di averla voluta in modo così intenso, come lui intendo, io non so neanche se abbia mai davvero voluto avere un figlio.
Ma se per -M.- era un sentimento così forte, non poteva che essere la scelta giusta per noi.
Cosa sia invece giusto per me non l’ho mai capito. Ma questo è un altro discorso, andiamo avanti.
Avevo già quasi 40 anni, avevo il desiderio (da sempre) di fare qualcosa di davvero unico che mi facesse sentire importante, e così mi/ci siamo decisi, abbiamo iniziato a provarci.
Passava il tempo e i soldi dei test di gravidanza erano tutti soldi risparmiati a fine mese.
Non è stato difficile capire che questa bimba avrebbe avuto bisogno di qualche aiuto esterno per regalarci il suo primo sguardo. Noi due non eravamo sufficienti.
Vado veloce, tanto avete perfettamente capito a cosa mi sto riferendo.
I primi esami, i primi iter da seguire (che molte coppie conoscono, hanno vissuto e vivono) e poi il nostro primo tentativo, ovviamente pieno di speranze.
Dopo quel primo tentativo fatto rigorosamente di nascosto da tutti, le tensioni, le attese, è arrivato infine il verdetto.. : “NEGATIVO! Signora, mi spiace, peccato, una così bella coppia “
Tante speranze, sogni ad occhi aperti e progetti andati in fumo.
Poi sono iniziate le litigate, le prime incomprensioni, le rivendicazioni: “colpa tua... no-forse-mia”
Poi la mia sconsiderata cocciutaggine: “riproviamoci”!
Altri esami, altri farmaci.
Trascinati in quel vortice di chi ci è in mezzo e anche volendo non riesce ad uscirne, e poi?
Poi, dopo i primi giorni dal secondo tentativo, la curiosità superava in forza la tirchieria J
Ho iniziato a spendere soldi in test di gravidanza, rigorosamente di marca scadente e quindi economici, quasi quotidianamente.
- M.- questo non l’ha mai saputo, ma quei test li ho conservati tutti. E, da non credere, ogni giorno comparivano le due linee rosa, prima meno marcate e poi sempre di più, tutti i giorni per quasi 10 giorni.
Mi credete se vi dico che io non ci ho mai creduto?
Ho sempre pensato ad errori, a falsi positivi dovuti alle cure ormonali a scherzi del destino.
Lo ammetto, sono un’eterna insicura e ora aggiungo, anche pessimista.
Poi di corsa dal medico, con un paio di giorni d’anticipo rispetto alla data fissata per il test, questa volta un test diverso, fatto dal medico = serio e …POSITIVO (ancora tutto rigorosamente di nascosto da -M-
E se avesse sbagliato anche il medico?
J
A questo punto una “nata per fare la mamma” avrebbe esultato di gioia, chiamato il marito, i parenti più stretti, fino a fermare per strada anche gli sconosciuti. Forse avrebbe comperato il primo giocattolino.
Ma io no, sono tanto imperfetta da aver fatto due passi sino in libreria per comperare un bel saggio sulle gravidanze over 35 oltre a due pupazzetti in gomma della serie Barbapapa, ovviamente Barbamma e Barbapapa, in fondo, anche se imperfetta, sono molto romantica. E quello sarebbe stato il mio modo di dirlo ad -M-.
Lui ha pianto tanto quella sera. Io no. Un po’ mi veniva anche da sorridere, lui che piange e io invece non avevo realizzato molto bene ciò che stava per succedere.
Dopo 9 mesi di terrore assoluto (leggi sopra: insicura, fragile e pessimista) ho tenuto in braccio la mia bimba il 21 di giugno del 2011, poco dopo le 14.28, quando è nata (cesareo).
Già mica potevo provarci io che non sono brava a far nulla.
Il suo primo sguardo… mentre faceva la sua prima poppata… Con il pianto trattenuto tra le ciglia, ho capito che questa volta avevo davvero fatto la cosa più importante della mia vita e sembrava essere riuscita molto bene e io, io, non mi sarei mai più stata la stessa.
Tutto quanto sopra solo per dirvi che questa storia l’ho raccontata per me, per esorcizzare una gravidanza non vissuta da “nata per fare la mamma”, con tante paure e ora anche sensi di colpa.
Soprattutto per dare speranza a chi ci sta provando o vuole provarci , ma soprattutto per chi, come me, ha sempre pensato di non avere le carte in regola per essere una buona madre.
Grazie alla mia straordinaria bimba, Bianca , sto imparando che i bambini, esserini puri e perfetti, ci lasciano questa grande occasione che è quella di poter essere sempre noi stessi.
Con loro siamo libere di vivere le nostre emozioni per quello che sono.
Possiamo essere imperfette, imprecise, fragili e insicure. Non nascondetevi mai dietro la maschera della “nata per fare la mamma". Sono felici anche se il body non è stirato e se il pannolino non è stato cambiato in tempo da record e fortunatamente scordano i fretta le sgridate che sfuggono quando siete troppo stanche e nervose.
Sto scoprendo che i nostri trottolini ci leggono nel profondo e che a loro basta l’amore, quello vero della loro mamma per essere felici.
Non sarò mai una “nata per fare la mamma” ma sono sicuramente una "mamma-che-si-impegna-davvero”.
Bianca ora ha 18 mesi, ogni tanto quando riesco a fermarmi, la guardo e mi rendo conto che forse non ho ancora ben realizzato di essere madre.
E’ spesso solo un attimo che fugge, un pensiero difficile da fermare..
Mi sorride e io mi dico: “sono mamma” mi si riempie il cuore di gioia e gli occhi di lacrime
Poi l’attimo passa e sono di nuovo nel vortice della mamma-frenesia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello...ed emozionante !!! Buan Natale alla mia mamma imperfetta preferita e alla sua famiglia
Sonia

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